Walking on the White Side, narrazioni di luce e di scritture in carta hanji, è un’esposizione di opere realizzate da artisti italiani e coreani che sarà aperta al pubblico presso l’istituto culturale coreano in Italia dal 26 aprile al 30 maggio.

La mostra, patrocinata dall’Ambasciata di Corea e dall’Assessorato della Crescita del comune di Roma, a cura di Vittoria Biasi, ha visto la partecipazione degli artisti Fabrizio Corneli, Soon Yul kang, L’orMa, Anna Onesti, Ji Hyun Park, Adrian Tranquilli, Lee Jin Woo.
Le opere rappresentano un vero e proprio sodalizio tra due culture contrapposte da una storia diversa, ma che in qualche modo riescono a trovare punti in comune. Questa differenza si vede anche nell’interpretazione del foglio bianco che per gli artisti coreani significa un legame verso la propria tradizione, mentre per quelli occidentali un principio. Le opere esposte sono frutto di una ricerca lungo un sentiero di complicità percorso secondo la propria identità individuale e culturale.
Walking on the White Side è un luogo distante dalle trasformazioni tecnologiche moderne, per creare quasi un’isola dove regna il procedimento meditativo, che si concretizza in gesti e segni. Protagonista, insieme alle opere degli artisti la carta hanji che, attraversata dalla luce, è per gli artisti coreani l’inizio della monocromia. La carta hanji è una carta tradizionale coreana creata più di 1600 anni fa che si ricava dalla corteccia del gelso; le sue fibre di cellulosa, molto lunghe, si avvolgono l’una all’altra strettamente durante il processo di produzione ottenendo così un materiale molto forte ma al contempo estremamente duttile. Oltre ad un impiego nel mondo artistico, la carta hanji viene usata nelle case coreane in porte e finestre, per sfruttarne la capacità di lasciar trasparire la luce.
In corea di questi tempi, i candidi fiori di ciliegio, raggiunta la massima sbocciatura, avranno iniziato la loro lenta caduta, che porta alla fine di questo magico periodo. Tuttavia, quella meraviglia rimane nei nostri cuori e ci fa attendere, con entusiasmo, la prossima primavera. Allo steso modo, l’Istituto Culturale Coreano ha preparato la mostra Walking on the White Side, per invitarvi a riflettere assieme, sulla bellezza del colore bianco, impresso nel profondo dei cuori di tutti noi. Lee Soomyoung, Direttore dell’Istituto Culturale Coreano in Italia
Soon Yul Kang e Ji Hyun Park costruiscono l’opera seguendo una metodologia di ripetizione nella scrittura della parola 마음 [maum] e nella bruciatura della superficie di carta con bastoncini d’incenso. Ripresi in un video che si può ammirare nell’esposizione, si percepisce la tecnica e la capacità di questi artisti di realizzare qualcosa di straordinario con gesti che trasmettono serenità.
Lee Ji Woo stratifica pigmenti, polvere di carbone, semi: cura la superficie come un fazzoletto di terra, nutrendone l’energia che dà forma all’opera. Un filo invisibile collega la poetica di Lee Ji Woo e di Anna Onesti, accomunati dal rapporto reverenziale verso la carta e verso alcuni elementi della natura.
L’orMa invece omaggia il gelso con un’opera ispirata dalla semiotica della natura di cui si sente attratto. Il suo gelso vi stupirà. After the West di Adrian Tranquilli è dedicata alla maschera del personaggio del seicento inglese Guy Fawkes, tornata attuale come segno di aggregazione sociale. Fabrizio Corneli conquista il pubblico con opere di isparazione mitologica, che sembrano semplici, ma che conquistano gli occhi dei visitatori.
Merita una citazione anche la “stanza degli aquiloni”, come l’ha definita Vittoria Biasi durante la presentazione, che vi stupirà con i colori delle sue opere. L’Istituto culturale coreano sarà lieto di ospitarvi per la visita di questa mostra che ha puntato non su un numero vasto di opere, ma che merita di essere vista perché troverete esposti dei veri capolavori, come le mille cicogne di carta hanji che vi sembrerà di vedere volare via.

di Emanuele Scigliuzzo