Le ideologie spesso portano a vedere la realtà in maniera difforme, miope, stroboscopica.
Un esempio di quanto possa provocare problemi visivi lo si è appreso ieri sera durante la trasmissione di LA 7 “Non è l’arena”.
Dibattito incentrato, come era da aspettarselo, sulla vicenda della nave Aquarius, facente parte della Ong Sos Mediterranee, che ha soccorso due giorni fa, 629 migranti nelle acque del Meditteraneo non lontano dalle coste libiche.
Come da “consuetudine” la nave ha direzionato la sua prua verso un porto italiano e far sbarcare il suo carico di disperati.
Il neo ministro degli Interni, Salvini, d’intesa con il suo collega delle infrastrutture, Toninelli hanno “rivoluzionato” la consuetudine seguita dai precedenti esecutivi che hanno permesso di far arrivare in terra italica oltre 600 mila persone, “sedicenti profughi”(solo il 5//5 ottiene lo status), chiedendo che lo sbarco dei migranti avvenga a Malta, il porto più vicino rispetto l’ubicazione della nave della Ong. 
Grazie all’indifferenza totale della “solidale “Europa” i cui Stati membri applicano un totale ostracismo in fatto di accoglienza e collaborazione, abbandonando di fatto il nostro Paese, le risorse stanziate dal DEF ammontano a circa 5 miliardi di euro per l’accoglienza e la logistica.
Dibattito quello di ieri sera da Giletti che segue l’ormai annosa ideologia “buonista” e terzomondista dei rappresentanti politici e dei mass-media di quella sinistra defenestrata dalle ultime elezioni politiche, pronta a stracciarsi le vesti (ovviamente solo a parole) per difendere i migranti senza se e senza ma, tanto da abbandonare ed eludere altri principi a cui dicono di ispirarsi.
Malta è una piccola isola non ha le strutture per accogliere i naufraghi raccolti dalle navi delle ong, e in più ha sottoscritto i trattati marittimi internazionali riguardanti i salvataggi in mare, ma non la ricezione dei naufraghi. Povera Malta, un’ isoletta piccola, piccola, che non può ricevere l’enorme impatto della migrazione (invece, l’isola di Lampedusa ha un territorio simile all’ Australia), così declamavano gli ospiti.
Peccato che i “sinistri” Luisella Costamagna, Paolo Cento, presenti in studio da Giletti si dimentichino o facciano finta di dimenticarsi le loro battaglie antimafia, anticorruzione, le loro inchieste giornalistiche; loro, che sono veri e propri “professionisti dell’antimafia” li definirebbe Sciascia.
Una dimenticanza da “matita blu” perchè l’isoletta al centro del Mediterraneo è stata protagonista del cosiddetto scandalo dei Maltafiles, portato alla conoscenza dell’ opinione pubblica internazionale dalla giornalista e blogger Daphne Caruana Galizia uccisa barbaramente, facendo deflagrare due bombe posizionate nella sua autovettura lo scorso ottobre.
Uno scandalo riguardante aziende di proprietà di esponenti del governo maltese con conti correnti aperti nei paradisi fiscali (conti correnti che ricadono nel filone dei Panama Papers, una serie di files appartenenti allo studio panamense Mossack-Fonseca in cui vi sono i nomi di oltre 200mila aziende aventi sede nei Paesi offshore per eludere i controlli dei rispettivi stati, divulgati dalla ICU – il consorzio internazionale dei giornalisti investigativi).
Ma non solo.
Secondo recenti indagini, a Malta vi è la più alta concertazione di operatori del gioco d’azzardo fiscalmente domiciliati nell’isola.
Un successo economico dove è presente una commistione di riciclaggio, infiltrazioni mafiose (la mafia utilizza il gioco d’azzardo per ripulire i soldi derivanti dalle sue attività illecite), e dove i controlli sono del tutto assenti.
Così come assente o almeno molto lenta è la giustizia maltese visto che le indagini per l’uccisione della giornalista Caruana Galizia sono “approdate in un porto delle nebbie” (tanto per rimanere in tema marinaro) con l’ ostracismo del Governo maltese, la lentezza degli organi inquirenti, inducendo il Consiglio Europeo ad emanare una risoluzione in cui si chiede che venga inviato un osservatore neutrale per verificare la correttezza dell’indagine.
E non è tutto.
Alcune commissioni d’inchiesta del Parlamento di Strasbrugo hanno evidenziato la vendita di passaporti, senza nessun controllo antiriciclaggio, e dove gli organi giudiziari sono al totale asservimento del potere esecutivo.
Immigrazione, mafia, riciclaggio, omicidio, ecco cosa si sono dimenticati i cultori e difensori della globalizzazione, della migrazione libera, di quella sinistra mondialista presente ieri sera negli studi televisivi di LA 7.
Consiglio a lor signori un ripasso di storia contemporanea, o meglio, un lavacro purificatore dai loro estremismi ideologici per non compiere reiteratamente “l’errore” che fece una parte dell’intellighenzia di sinistra che attaccò Falcone ritenendolo “un guitto” per poi erigerlo a paladino dopo essere stato ucciso a Capaci.
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)