Ieri sera alla trasmissione “Di Martedì”  sul La 7 ,condotta dall’esule Rai Giovanni Floris, era ospite la leader del Front National , Marine Le Pen.
Studio preparato per un imboscata, contrapponendo alla parlamentare europea francese, il redivivo D’Alema, l’antropologa “globalizzatrice” Amalia Signorelli, il ministro della difesa Pinotti, e il giornalista Medusa Carlo Rossella, oltre al conduttore Floris.
Solite domande retoriche che cercavano di smontare le tesi, le ideologie e le battaglie sostenute dal Front National dipingendo il solito ritratto della destra europea che è xenofoba, razzista, chiusa su posizioni anacronistiche, non al passo coi tempi, portatrice di utopie irrealizzabili e demagogiche.
E così via ai soliti refrain: l’immigrazione è una risorsa, è un fenomeno naturale impossibile da fermare, l’importanza dell’integrazione, la bellezza della società multiculturale, l’esempio degli Stati Uniti dove l’immigrazione è il fenomeno che ha portato alla creazione dello Stato americano, l’Europa è il futuro, basta coi confini nazionali, quando si passano le frontiere si ha una profonda felicità di non dover più mostrare i documenti e “sentirsi” liberi di circolare, di sentirsi tutti fratelli , quei confini dove centinaia di migliaia di giovani hanno perso la vita durante i conflitti mondiali, e così altre affermazioni di questo genere.
Le Pen razzista , colonialista, Francia stato oppressore durante il XVIII, XIX, XX secolo con le sue colonie sparse per mezzo mondo e ora con il dovere di accogliere tutti coloro che erano oppressi da quella dominazione, sulla sua terra , nelle sue città, ha chiosato l’antropologa Signorelli alla fine.
Ebbene, nonostante il fuoco di fila, Marine Le Pen ha risposto a tutte le domande capziose che le erano state poste, argomentando in maniera concisa , precisa ma, soprattutto, dimostrando con esempi concreti le sue tesi e le sue soluzioni ai molti problemi che attanagliano non solo il popolo francese, ma tutti i cittadini europei.
Tra le varie risposte che ha fornito, due connotano e spiegano il successo del suo movimento.
L’Europa come è adesso è solo fonte di crisi, disoccupazione, e ci porterà a nuovi conflitti tra gli stessi stati membri (il pericolo che i padri fondatori delle istituzioni europee vollero evitare allorchè firmarono i trattati costituenti), e la soluzione da intraprendere sarà inevitabilmente la riconquista del potere nazionale, la valorizzazione dei prodotti nazionali, in altri termini la riconsiderazione”delle frontiere”.
Sì quelle frontiere difese con la vita da centinaia di migliaia di giovani nel secolo scorso; una difesa non solo di un cancello, di una sbarra, di un lembo di terra, ma una difesa che vuol significare la difesa dei nostri affetti, dei nostri valori, delle conquiste sociali, della libertà che abbiamo ceduto a organi soprannazionali che ci stanno distruggendo giorno dopo giorno rispondendo solo ai loro interessi economici e finanziari.
Capitolo immigrazione: coloro che erigono come esempio da seguire gli USA , non sanno o, meglio, fanno finta di non sapere. che lo Stato americano è stato costruito proprio dall’immigrazione, o meglio dalla conquista dei territori, da una vera e propria colonizzazione(una colonizzazione come quelle avvenute in Africa, Asia, Sud America e tanto stigmatizzata da persone come l’antropologa Signorelli, presente in studio ieri sera), ma mai considerata tale, dalla famosa corsa verso il Far West con gli abitanti autoctoni (i Pellerossa) (ora vivono nelle riserve o meglio nelle colonie)che furono barbaramente sterminati dagli immigrati-conquistatori i quali si macchiarono anche, come tutti i loro contemporanei, di esercitare l’obbrobrio della schiavitù.
E poi se gli immigrati colonizzati hanno lottato per la loro libertà adesso perchè vanno nel paese oppressore ? Vogliono forse colonizzarlo a loro volta e vendicarsi delle sevizie sofferte? Visto che d’integrazione non vogliono nemmeno sentirne parlare.
Poche parole, concetti chiari, seguiti da atti concreti, non da ideologie utopistiche che nascondono interessi superiori che stanno affamando i cittadini europei che stanno abdicando e cedendo la loro libertà, i loro diritti, il loro welfare.
Tutti valori per cui hanno perso la vita i nostri antenati sulle rive del Piave, sulle alture delle Ardenne, nelle campagne della Lorena, nelle Langhe piemontesi, e in ogni angolo di tutte le nostre città occupate.
Massimo Puricelli
Legnano(MI)