Due sberle anche ieri.
Mister Montella tira in ballo la Dea bendata (conosciuta dai calciofili come dea eupalla) che ha “aiutato” i seguaci della famiglia Agnelli facendo rotolare in rete uno shoot di precisione del bomber redivivo Higuain, al contrario del pedatore Kalinic che stampa sulla traversa a pochi passi un pallone, deviato da Buffon, a causa di uno stop da 4° categoria, che ricaccia in gola l’urlo di giubilo del popolo rossonero.
La scorsa stagione ho considerato il tecnico campano come il prediletto da questa “signora” un po’ capricciosa, che dispensa le sue grazie senza, all’apparenza, alcuna logica spiegabile razionalmente.
Avvertii Montella che l’aura che lo stava avvolgendo non sarebbe durata a lungo, perchè la dea eupalla è una “signora” poca avvezza alla fedeltà e ai rapporti duraturi.
E’ stato così.
Questa stagione, diciamolo, non ne va bene una.
Infortuni, gol rocamboleschi, ogni errore compiuto dalla retroguardia rossonera viene punito come fosse stato commesso un reato grave.
Forse la troppa baldanza della fantasmagorica campagna acquisti ha reso vulnerabile la compagine rossonera dai malefici influssi dell’invidia (brutta cosa).
La vitale “zona champions” è distante, molto distante anche in virtù di quanto esprime la squadra in preda alla confusione totale frutto della indecisione nelle scelte che opera Montella che lo porta a schierare sempre una formazione diversa pur restando tenacemente aggrappato al totem della difesa a tre.
Ma non solo.
Tutto l’ambiente è evidente che ha vissuto e vive una situazione in cui le contraddizioni, la mancanza di certezze, le diatribe sono ormai all’ordine del giorno.
L’assegnazione della fascia di capitano senza alcuna logica meritocratica.
Situazione societaria patrimoniale che viene costantemente messa in dubbio dai vari gossip finanziari che bombardano la sede di via A. Rossi (come se non fosse sufficiente il mistero che aleggia da mesi riguardo l’acquisto della società da parte dei due tycoons cinesi).
Spifferi che fuoriescono dallo spogliatoio che descrivono un ambiente da sfida all’Ok Corral.
Con questi “chiari di luna” è logico aspettarsi un campionato peggiore di quello passato.
Nonostante ciò, professando un ottimismo da primato, il tecnico rossonero recentemente ha affermato di scorgere la luce in fondo al tunnel.
Ora, io non so se la luce che ha intravisto sia il chiarore che si percepisce quando si sta uscendo dagli antri più o meno lunghi o bui, e non la luce dei fari di un treno che procede in senso contrario e che rischia di travolgere la littorina rossonera, comunque sia, per non sapere nè leggere , nè scrivere, consiglio di cambiare celermente binario e procedere su un’altra linea ferrata.
Quale ?
Beh come quella seguita in passato, fatte le dovute proporzioni in fatto di traguardi e di uomini, che porta oltre confine, in terra europea.
Si punti tutte le fiches che si posseggono (poche) sull’Europa League e si cerchi di raggiungere la finale di Lione.
Chissà che oltrealpe la dea eupalla ritorni a dare una mano visto anche le confortanti prestazioni estive e il possesso di un DNA continentale sancito dalla gloriosa epopea dell’ultimi 50 anni.
Aggiungiamo che la coppa assegnata è l’unica che manca nella gloriosa e luccicante bacheca rossonera.
A questo punto direi che la direzione da seguire sia quella.
Il treno milanista è pronto a passare la dogana, oppure vuole giacere fermo presso lo scalo Farini ?
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)
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