Il derby di ieri sera ha confermato i timori che avevo già espresso dopo le prime due gare di campionato.

Durante il tragitto dallo stadio all’auto con una mestizia accentuata dalle manifestazioni di giubilo e dai peana dei cuginastri che cercavo (inutilmente) di non ascoltare e di non vedere, i timori per un’altra stagione difficile sono aumentati. 
L’ AC Milan 1899 è una società soprattutto senza un presente (il futuro è nebuloso e fosco da anni).
Si dirà la fortuna non ci ha aiutato, vero, ma appellarci sempre alla dea bendata non serve a molto e non ci può portare da nessuna parte.
Primo l’allenatore.
Non ho molta stima per Mihajlovic, sarà per i suoi trascorsi che non me lo rendono simpatico, tuttavia l’aspetto preponderante è la sua scarsa capacità tattica e la mancanza totale di “lettura” delle partite in corso di svolgimento.
Non è un “novellino” in stile Inzaghi o Seedorf, visto che sono anni che allena nelle massime serie, eppure dopo tre gare di campionato ha commesso una sequela di errori tattici e ha dimostrato di avere una profonda lacuna nell’effettuare i cambi necessari per sistemare l’assetto.
A Firenze non toglie Ely già ammonito con la squadra in affanno sulle ripartenze e sui “tagli” della Fiorentina facendogli beccare il secondo giallo e lasciando la squadra in 10; non sistema l’assetto per avere una squadra più accorta e difendersi in maniera meno affannosa contro un avversario veloce che “attacca gli spazi”.
Ieri sera conferma della sua mediocrità.
Decide di cambiare uno dei due attaccanti ma toglie Bacca invece di L. Adriano visibilmente condizionato dal grave errore iniziale, quando davanti al portiere nerazzurro sbaglia un gol clamoroso. 
Lascia in campo Kucka fino al 27° del secondo tempo e Honda fino al 35° ammoniti entrambi, in debito d’ossigeno e condizionati dai cartellini ricevuti. 
Un qualunque allenatore capace avrebbe inserito De Jong e Poli sulla mediana (molto prima) e riportare Banaventura sulla trequarti zona del campo dove il Jolly rossonero si esprime meglio e ha la possibilità di essere pericoloso negli assist e nei tiri dal limite (caratteristiche che lo hanno reso famoso quando giocava nell’Atalanta), riconquistando il possesso del centrocampo dove stava maramaldeggiando Felipe Melo (dico Felipe Melo, non Cambiasso o Luisito Suarez).
Mi sbaglierò (spero vivamente di essere in errore) ma, parafrasando una famosa battuta di un famoso film, Mihajlovic è solo chiacchiere e distintivo, o meglio più che distintivo è “la nomea di sergente di ferro” (servirà questo suo atteggiamento inflessibile? per ora no).
Capitolo giocatori.
Buona volontà e impegno sembrano esserci. Sembrano.
Certo la mediocrità è la caratteristica principale.
Una squadra poco più che mediocre dove non ci sono individualità degne di nota.
E poi pare che le loro prestazioni si riducano ad un “compitino” e nulla più.
Dal “mazzo” se dovessi scegliere , prenderei solo Bonaventura che ha faticato, come del resto i suoi compagni, ma ha un quid in più.
Dà sempre l’impressione di poter inventare qualche cosa e poi non si risparmia mai. 
Non è un campione ma , con le dovute eccezioni e le dovute differenze sembra un Evani o un Icardi di 30 anni fa. Un giocatore su cui si può e si deve far affidamento sempre, soprattutto perchè è sobrio anche fuori dal campo e conduce una vita privata da vero professionista come quei giocatori degli anni 70/80/90 che mi hanno fatto amare questo sport.
Capitolo Balotelli. 
Scommessa che la società ha voluto rigiocare (meglio che gli hanno imposto di rigiocare……..), con tanto di codice di comportamento da rispettare in campo e fuori.
Beh ieri buona prestazione nello spezzone di gara che ha giocato.
Pericoloso, voglioso, ma il carattere, la mancanza di senso tattico e la mancanza di “corsa”(gioca sempre da fermo) è tale e quale quella di due anni fa. 
Sempre arrabbiato con tutti, avversari, arbitro, oggetti (scalcia un microfono prima di battere un calcio d’angolo), arrabbiato con il mondo intero (la cosa mi fa incazzare visto che non si rende conto di essere un privilegiato e che la vita gli ha sorriso e gli sta dando tante opportunità) e soprattutto con i compagni con cui ha sempre qualche cosa da rimproverare. 
Se l’atteggiamento sarà questo avremo il solito Balotelli, “solo fumo e niente altro…..” con in più uno spogliatoio spaccato e ostile che sopporterà la sua “arroganza” se si vince altrimenti saranno dolori.
Morale società, allenatore , squadra troppe variabili e poche certezze.
Speriamo che la situazione migliori, ma visti gli annosi precedenti ho tanti dubbi.
Forse dubbi accentuati perchè perdere un derby fa sempre male.

Massimo”old-football”Puricelli

Castellanza (VA)