L’immagine che vedete nella foto è legata alla storia di Miriam, trentottenne con 2 figlie, giunta in Italia dal Pakistan 6 anni fa per raggiungere il marito. Una storia costellata da episodi di violenza. Le è stato precluso, una volta sulla Penisola, di frequentare un corso di lingua italiana e ciò la ha posta nell’isolamento quasi totale. Aggredita violentemente due anni fa, si è ritrovata in ospedale. L’intervento di una psicologa di Telefono Rosa e delle forze dell’ordine ha avuto un seguito: la donna ha sporto denuncia e si è trasferita in una casa rifugio, con le sue bambine. Oggi Miriam frequenta un corso di italiano e la vita per lei ricomincia.  E’ soltanto una delle storie di un percorso.

La mostra fotografica è in programma a Milano presso la Dream factory di Corso Garibaldi 117, dal 19 al 21 maggio ed è aperta gratuitamente al pubblico. Si tratta di un’espressione pratica, come appare chiaro, del progetto Perlana for Women.

Mostra fotografica Perlana for women: una sinergia

La mostra fotografica Perlana for women, poi, è una sinergia. Perlana e Telefono Rosa Nazionale, in questa occasione hanno unito le forze. Ma qual è l’intento dell’esposizione? E’ stata creata per dare voce alle donne vittime di violenza che sono riuscite ad uscire da esperienze traumatiche.
E’ necessario, dunque, sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema, scottante e molto attuale.
Le opere esposte sono firmate dalla fotografa Dafne Salis, che offre allo sguardo del suo pubblico dieci opere su tessuto, appese a dei fili come panni stesi sui balconi. Si tratta di dieci storie di donne vittime di violenza, rappresentate attraverso il ritratto di dieci oggetti e momenti che simboleggiano il loro primo passo verso la rinascita. Quando, con gesto che affonda le sue radici nel passato remoto, si stendono i panni fuori, si condivide con il mondo esterno ciò che sta avvenendo tra le mura domestiche.

Dafne Salis, laureata in fotografia al London College of Communication nel 2012, ha incominciato subito lavorare tra Roma e Londra. Ha molte attività commissionate da privati e da aziende, come il Teatro Quirinetta, e porta avanti i suoi progetti personali con i quali è stata in mostra al Macro, il Museo d’Arte Contemporanea a Roma, e al Photofusion gallery di Londra. Nel 2014 ha fondato un collettivo internazionale ’Skin & Blister’, che promuove una visione femminile sul mondo e sull’arte.
Ma quali sono i nomi delle protagoniste delle storie, narrate nella mostra fotografica che presentiamo, tutte a lieto fine? Sara, Antonia, Giovanna, Maria, Miriam, Francesca, Franca, Elena, Fabiola, Malala. Il banco di prova era trovare in sé la forza per riappropriarsi della propria vita. Lo ha permesso il sostegno di Telefono Rosa Nazionale, associazione no-profit.
Da più di 25 anni fa a oggi questo servizio è disponibile per le donne e i loro figli. Viene posta in essere l’ospitalità all’interno di centri di accoglienza, percorsi formativi, assistenza legale e psicologica.

Sostegno al mondo femminile: ecco che cosa offre Perlana For Women.

Nel 2013, anno di nascita del progetto, ha avuto luogo la prima edizione: Perlana era a fianco dell’associazione Susan G. Komen Italia.
C’è stata in questo caso la sponsorizzazione della la corsa podistica Race for the Cure di Roma, al fine della raccolta di  fondi a favore della lotta contro i tumori al seno. Nel 2015, la seconda edizione ha posto in primo piano l’imprenditoria. E’ stato sostenuto l’avvio di una micro impresa sul territorio italiano.

Ma facciamo il punto della situazione.
In Italia sono oltre 6 milioni le donne che, nel corso della propria vita, hanno subito qualche forma di violenza da parte di partner, ex compagni, familiari, amici o sconosciuti, secondo i dati diffusi dall’Istat nel 2015. Una conferma di quanto il tema sia rilevante, oltre che attuale.

Donne in difficoltà: corsi di formazione professionale per raggiungere l’indipendenza economica

Perlana e Telefono rosa garantiscono un sostegno concreto ad alcune donne che agiscono per trarsi fuori da esperienze traumatiche. Parliamo di corsi di formazione professionale, organizzati al fine di raggiungere un’indipendenza economica e per tornare a condurre una vita serena. Pensate alla situazione delle donne con figli a carico, senza una casa e un impiego. Malte Turk è il direttore marketing della Divisione Laundry & Home Care. Queste le sue parole: “Siamo orgogliosi di sostenere questa causa perché crediamo fortemente che da situazioni di violenza si debba e si possa uscire. Attraverso questo progetto vogliamo quest’anno sostenere coloro che, con grandissima dedizione, aiutano le donne che hanno il coraggio di denunciare e di lottare per un futuro migliore.”
Secondo Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, “La sinergia con Perlana ci rende consapevoli che il tema della violenza sulle donne è sempre più sentito dall’opinione pubblica. Questo ci dà ulteriore forza nel proseguire nella nostra missione: proteggere e lottare al fianco delle donne vittime di violenza e dei loro bambini. Dal 1988, anno della sua nascita, Telefono Rosa ha supportato moltissime donne nel recupero della loro autonomia e del loro benessere attraverso due case “rifugio” a Roma e una a Torino. Dal 2012 gestiamo il numero nazionale antiviolenza e stalking “1522”, promosso dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento per le Pari Opportunità, offrendo così un servizio di accoglienza telefonica multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Nei nostri trent’anni di servizio abbiamo ricevuto 850.000 chiamate e richieste di aiuto”.