Marco Vecchietti, Consigliere Delegato RBM Salute, per combattere “nero” e liste d’attesa occorre puntare anche sulla Sanità integrativa

Il rapporto “Curiamo la corruzione 2016”, promosso da Transparency International Italia in partnership con Censis, Ispe-Sanità e Rissc non lascia spazio a grosse interpretazioni, ma apre, invece, alle riflessioni.

“Tra i dati che trovo più significativi – ha spiegato Marco Vecchietti, Consigliere Delegato RBM Salute – i 10 milioni di italiani che si sono sottoposti a visite specialistiche “in nero”. Non bisognerebbe garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti e la stessa possibilità di accesso alla sanità integrativa? Per farlo basterebbe incentivare le polizze sanitarie individuali che dalla maggior parte degli italiani sono viste come un “miraggio”, un prodotto di lusso, fuori dalla loro portata.

Scardinare queste convinzioni che sono radicate in secoli e secoli della nostra cultura non è semplice, ma invito tutti ad uno sforzo maggiore.

A noi operatori del settore spetta senz’altro il compito di comprendere sempre di più le esigenze dei nostri assicurati e fornire un servizio quanto più adeguato possibile. Al Governo e ai Ministri competenti, invece, chiedo di intervenire con provvedimenti ad hoc, che diano semplicemente agli italiani l’opportunità di orientarsi al meglio nel sistema sanitario e prenderne, poi, tutte le decisioni che ritengano opportune”.

I problemi del Sistema Sanitario Nazionale non li scopriamo oggi, purtroppo. E la corruzione si conferma un problema che lo rende instabile, caratterizzato dall’ingerenza del pubblico nel privato. E’ il momento di dare delle risposte concrete.

Il sistema delle pratiche illecite che oggi inquina il Servizio Sanitario Nazionale potrebbe essere contrastato in modo concreto valutando come la vasta gamma di prodotti assicurativi, oggi presenti sul mercato. Ci sono polizze assicurative , come ad esempio il prodotto “9 settimane” che eliminerebbe problema all’origine garantendo a tutti l’accesso alle cure senza dover scendere a compromessi.  

Ma non sarebbe questo l’unico vantaggio: “Con l’utilizzo della sanità integrativa, infatti, -conclude Vecchietti- ci sarebbe anche una redistribuzione del flusso di pazienti che efficienterebbe anche le liste di attesa. Come “effetto collaterale positivo” si otterrebbe anche l’eliminazione del “nero”, perché grazie alla necessità di produrre la fattura per richiedere il risarcimento della spesa, il problema sparirebbe”.