Si è svolto mercoledì 25 novembre il Consiglio nazionale dell’Enpaf, il primo che aveva all’Ordine del giorno i lavori delle due Commissioni che avevano il compito di elaborare una proposta di riforma dell’assetto previdenziale e assistenziale della categoria. “Il Consiglio nazionale Enpaf ha modificato l’articolo 21 del regolamento, portando da cinque a sette anni il periodo di disoccupazione massimo per continuare a beneficiare del contributo ridotto del’85% o del contributo di solidarietà” spiega il Vicepresidente della FOFI, Senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri. “Si tratta certamente di un segnale di attenzione ai problemi della categoria, per cui esprimo apprezzamento. Si tratta di un provvedimento che evidenzia l’attenzione rinnovata che il CdA dell’Enpaf ha inteso destinare alle pressanti sollecitazioni e alle proposte del Consiglio Nazionale che da tempo richiedeva ai vertici dell’Ente l’avvio di una riforma organica del sistema previdenziale e assistenziale della categoria. Il lavoro svolto in questi ultimi mesi dalle apposite Commissioni e il voto positivo al regolamento di assistenza, confermano che si é imboccata la strada giusta, anche se permangono numerose perplessità in ordine ad aspetti procedurali e alla sostenibilità e alla equità della proposta del regolamento di previdenza e alla sua compatibilità con il regolamento di assistenza”.

In una lettera aperta rivolta al presidente Enpaf nel settembre dello scorso anno il Senatore D’Ambrosio, oltre ad avanzare la specifica richiesta di modifica dell’articolo 21, poi recepita come sopra, tra le altre cose, sottolineava – nell’ambito di un quadro socio-economico in piena emergenza e che dispiegava i suoi drammatici effetti anche nella professione farmaceutica – la necessità di ripensare complessivamente le politiche previdenziali, in relazione a costi e coperture e di sostenere anche un nuovo progetto di solidarietà che guardasse anche alla situazione dei giovani farmacisti che seguono ancora percorsi formativi e stage che non producono reddito. “Prendo atto con soddisfazione che questi argomenti sono entrati stabilmente nel dibattito in corso e sono stati in parte recepiti nelle iniziative dei vertici dell’Enpaf” dice il Vicepresidente della FOFI. Le variabili demografiche, la perdurante stagnazione economica e la grave condizione di permanente disoccupazione disegnano un quadro assai preoccupante che vede pregiudicato il patto intergenerazionale e i livelli di coesione sociale. Questo accade ormai da tempo e lo si registra da numerosi parametri che riguardano la crisi occupazionale e le modalità di risposta che la farmacia italiana saprà dare alla sfida epocale che porterà all’ingresso dei capitali, con conseguenze inevitabili anche sulla tenuta del nostro assetto assistenziale e previdenziale.

“Ecco perché è necessario e indifferibile un impegno congiunto della Professione e dei suoi rappresentanti per arrivare ad una proposta organica di riforma della previdenza di categoria.

Governare i difficili tempi della crisi vuol dire, infatti, progettare ed avviare un radicale cambiamento nelle politiche del comparto, con la definizione di una ricollocazione della farmacia nelle logiche del mercato globalizzato e nella consapevolezza che occorre dare una risposta efficace e concreta alla platea sempre più estesa di farmacisti che, trovandosi in una temporanea condizione di indigenza economica, non sono in condizione di sostenere i costi dell’iscrizione all’Ente di previdenza e si cancellano dall’Albo con la conseguenza di rimanere emarginati da ogni opportunità professionale. Insomma, servono soluzioni capaci di esprimere solidarietà come condizione per garantire la coesione intra-professionale” conclude il Senatore D’Ambrosio Lettieri.

“In un momento in cui tutto il paese è chiamato a reagire a una situazione di grande difficoltà, in particolare pensando alle generazioni più giovani, le decisioni uscite dal Consiglio Nazionale dell’Enpaf rappresentano un motivo di soddisfazione, anche perché raccolgono indicazioni delle diverse componenti professionali di cui la Federazione si è fatta interprete da tempo. L’Enpaf è e deve restare un patrimonio di tutti i farmacisti” commenta il Presidente della FOFI Andrea Mandelli “e la via maestra per questo obiettivo è una riforma sostanziale alla luce delle nuove esigenze dei professionisti”.

Commenta con prudente ottimismo il risultato di questa assemblea anche il Segretario della Federazione Maurizio Pace: “Nel Consiglio nazionale di ieri sono emersi molti elementi positivi, ripetuti sottolineo anche che sono ormai indifferibili iniziative finalizzate a recepire le legittime istanze dei tanti giovani che, in qualità di specializzandi e ricercatori senza contratto nonché di stagisti, devono poter ottenere condizioni economiche di maggior favore per l’iscrizione all’Enpaf. Mi sembra doveroso che i colleghi che iniziano l’attività professionale in queste forme precarie possano contare su una contribuzione efficace ai fini previdenziali. In tal senso, l’ordine del giorno presentato dal Senatore D’Ambrosio Lettieri e accolto come raccomandazione dal Consiglio di Amministrazione rappresenta un impegno che rassicura e sul cui rispetto vigileremo”.