Ritenevo gli italiani un popolo masochista senza eguali.
Mi sbagliavo.
I cugini francesi lo sono ancor più.
Estremamente masochisti.
In sintesi.
Debito pubblico che sfiora il 100% del PIL.
Il PIL si attesta all’ 1,3 % distante dalle previsioni del FMI.
Disoccupazione al 10 % non distante dall’ 11,6 italico.
Sequela di attentati terroristici con un livello di sicurezza ai minimi da quando fu debellato l’ OAS.
Immigrazione selvaggia con le banlieue bombe “pronte ad esplodere”; un disastro da decenni.
Ma se si vuole comprendere esattamente cosa sia la Francia, il giorno dopo il primo turno elettorale per l’elezione del Presidente della Repubblica, chi si è alzato di buon ora stamani e ha acceso il televisore e si è sintonizzato su Rai Tre e ha seguito il programma di approfondimento politico, Agorà, spero abbia posto l’attenzione sul servizio dell’invito in Francia che intervistava alcuni abitanti di una banlieue parigina.
Un giovane magrebino, probabilmente di terza generazione, al volante di una Volkswagen Passat nuova del valore di oltre 30 mila euro, che esprimeva tutto il suo disprezzo per la candidata del Front National, Marine Le Pen, apostrofandola con i soliti epiteti sprezzanti (razzista, xenofoba, odia gli immigrati, ecc.) e definendola come un vero pericolo , anzi una sciagura per il Paese.
Domanda semplice, semplice.
Tale cittadino francese, poco più che adolescente, abitante in una periferia degradata dove lo spaccio di droga, la prostituzione, il traffico d’armi, le rapine , i furti, e altri reati più o meno gravi sono le “normali” attività para-economiche, dove percepisce il denaro per potersi permettere un abbigliamento ricercato  con indumenti costosi e guidare un’ autovettura da oltre 30 mila euro ?
Si dirà, ma questo soggetto non rappresenta la Francia che è andata a votare ieri.
E, invece sì, perchè quello sfacelo è il prodotto di decenni di malgoverno transalpino di socialisti e gollisti genuflessi all’impero dell’ Unione Europea “sovietica” che vede come continuatore il ” faux nouveau”, l’enfant prodige Emanuel Macron collettore della percentuale più alta del primo turno elettorale. 
E chi sia il 38enne leader del movimento En Marche e soprattutto chi rappresenti è presto detto.
Lui che ha ricevuto non più tardi di qualche minuto dopo la chiusura delle urne con le proiezioni dei primi risultati, l’endorsement di tutto l’arco dei Rèublicains dello sconfitto Fillon e dei socialisti di Hamon (non mi stupirei se riceverà nei prossimi giorni anche il sostegno del “compagno” Melechon).
Banchiere di Rothscild (banca d’affari mondiale), ministro delll’economia nel II governo Valls (socialista), e fervente sostenitore dell’ Unione Europea (aggiungo compreso la distruzione dell’economia e dei diritti dei cittadini).
Da questi tre elementi curriculari, si evince cosa rappresenti e che pericolo sia Macron.
Europa, più Europa, solo Europa, questo è in sintesi il programma di Macron, ben simboleggiato dalle centinaia di bandiere blu con le stelle gialle che sventolavano in ogni suo comizio pre e post voto.
In realtà poteri forti, finanza, lobbies, tutto il marciume globale che ha distrutto l’avvenire di oltre 400 milioni di europei.
Francesi correte al voto il 7 maggio e salvate il nostro/vostro futuro.
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)