Il MAO, Museo di arte orientale, di Torino, continua la sua sperimentazione sull’Oriente e sui suoi aspetti meno noti tra ieri e oggi proponendo Shodo: L’incanto del segno, dedicata alla calligrafia contemporanea giapponese, fino al 19 marzo prossimo.
La mostra espone per la prima volta in Italia 95 opere di 95 artisti calligrafi giapponesi, 62 sho – calligrafie vere e proprie – e 21 ventagli, 11 opere intagliate su legno, una grande opera di sette metri raccolta a libro. Il percorso di visita costituisce quindi un’occasione rara per apprezzare diverse tipologie di lavori dei più autorevoli artisti giapponesi di calligrafia contemporanea.
Tra i maestri presenti in mostra, Usuda Tosen insignito del premio più importante in questa forma d’arte, il “Mainichi Shodo Kensho”, e considerato un luminare soprattutto per la tecnica dell’intaglio sul legno, Yanagisawa Kaishu, ideatore e disegnatore del logo del campionato mondiale di calcio Corea/Giappone del 2002, Nagai Oshu, maestro di calligrafia, di cerimonia del tè e di ikebana, Inoue Kyoen, importante maestra di calligrafia e tra le poche donne ad aver avuto riconoscimenti a livello nazionale, nota soprattutto per la sua opera ispirata al Monte Fuji.
Oggi, le parole si digitano e non si scrivono più e questo è un problema ovunque, in particolare per lingue come cinese e giapponese, che richiedono di memorizzare migliaia di caratteri e di saperli scrivere tratto dopo tratto.
In Giappone la calligrafia – shodō, “via della scrittura” – è considerata una forma d’arte vera e propria; anzi, è Arte per eccellenza insieme a pittura e poesia, in quanto le tre forme espressive non possono essere completamente disgiunte l’una dalle altre.
La mostra rivela come la “via della scrittura” sia ancora viva e vitale in Giappone, rivisitando la tradizione in senso contemporaneo e quindi più accessibile anche a un pubblico occidentale.
L’ingresso in mostra è COMPRESO nel biglietto del museo. La mostra è aperta, insieme al MAO, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18, sabato e domenica dalle 11 alle 19.

Elena Romanello