Non voglio ergermi a maitre a penser del tifo rossonero, tuttavia mi considero un “vecchio” milanista ante periodo Berlusconi” che ha mangiato pane duro delle due cadetterie e il pericolo di sparizione per i conti fallimentari della gestione Farina =Rovina.
Ebbene la vicenda Donnarumma mi provocò un’ ulteriore amarezza per cosa sia diventato oggi il calcio.
Del resto la finanza entrata in tackle duro da oltre 15 anni ha distrutto ogni aspetto passionale di questo mondo.
Volli testare la consistenza affettiva del giovane portiere più volte espletata in favore delle numerose telecamere che circondano il rettangolo di gioco chiedendo, utilizzando il web di dimostrare in maniera tangibile e concreta la sua profonda “fedeltà” rossonera. 
Un mese fa a fronte di una fantasmagorica offerta di rinnovo contrattuale, il giovane promettente goalkeeper, su indicazione dell’esoso procuratore, nicchiava e posticipava la risposta. 
Mi permisi di “concedergli” Due giorni per decidere a riguardo.
I due giorni passarono e dissi che per quanto riguardava il sottoscritto, Donnarumma avrebbe più fatto parte del AC Milan anche se avesse giocato con la nostra maglia per i prossimi 20 anni.
Del resto la qualità di un giocatore e il suo “vero” affetto per la maglia, il blasone, i tifosi lo si dovrebbe dimostrare coi fatti e non con le parole o i gesti di circostanza (come il bacio della maglia, molto spesso, ahinoi, simil bacio di Giuda).
Iniziò la telenovela imbastita dal tuo procuratore che ci ha portato fino ad oggi, giorno in cui trapela la conclusione dell’accordo per un rinnovo a sei milioni (dico 6 milioni) per 5 anni con clausole rescissorie in caso di mancata qualificazione in Champions, più ingaggio del fratello.
Ecco, “il rattoppo” è molto peggio dello sgarro iniziale.
Adios Gigio.
Per me, che amo un altro tipo di calcio e che ammiro un altro genere di calciatori con altri valori e ideali, non esisti più.
 
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)