Due nuovi studi sull’utilità degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione primaria cardiovascolare presentati all’American Heart Association

 

Reduce-IT e Vital, due nuovi studi presentati in occasione del Congresso dell’American Heart Association (AHA) a novembre 2018 e pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno confermato l’utilità degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione primaria dell’infarto del miocardio e di gravi eventi cardiovascolari nei soggetti a rischio.

Reduce-IT è uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su una popolazione di oltre 8.000 soggetti con livelli di trigliceridi compresi tra 150 e 500 mg/dl, già in terapia con statine. Lo studio ha evidenziato che il rischio di eventi ischemici, inclusa la morte cardiovascolare, è risultato significativamente più basso tra coloro che hanno ricevuto 2 g di un prodotto ultra-puro a base di un acido grasso omega-3 (EPA) due volte al giorno, rispetto ai soggetti trattati con placebo. La riduzione degli infarti fatali e non fatali, nel gruppo di pazienti che avevano assunto l’Omega 3, è stata in particolare del 31% rispetto al gruppo di controllo, mentre il rischio di ictus fatali o non fatali è diminuito del 28%. La terapia con omega-3 in questa popolazione di pazienti ha ridotto del 20% il rischio di mortalità cardiovascolare.

Lo studio VITAL ha invece evidenziato l’efficacia degli omega-3 nella prevenzione primaria dell’infarto del miocardio. Lo studio è stato condotto su una popolazione di 25.871 americani adulti sani (età media 50 anni per gli uomini, 55 per le donne), senza una storia di malattia cardiovascolare pregressa. Per una durata di 5,3 anni i soggetti sono stati trattati con vitamina D3 e/o con 1 g/die di omega-3.

Dall’analisi dei risultati dello studio è emersa una riduzione del rischio di infarto del miocardio pari al 28% e del rischio di infarti fatali addirittura del 50%. L’effetto è stato maggiore tra i partecipanti che consumavano poco pesce (meno di 1,5 porzioni la settimana), tra i quali anche la riduzione degli eventi cardiovascolari totali è risultata significativa, e pari al 19%.

L’effetto favorevole degli acidi grassi omega 3 sulla salute cardiovascolare è noto da tempo e comprovato da un numero considerevole di studi e ricerche. Come indicato anche da alcune valutazioni espresse da EFSA (European Food Safety Authority), questi acidi grassi sono fondamentali per il normale sviluppo di organi e tessuti (in particolare retina, cervello e cuore) e per il loro corretto funzionamento. La letteratura scientifica in tema di omega 3 documenta che il loro uso (sia alimentare, sia come integratore) risulta utile per mantenere uno stato di benessere e salute, e può ridurre alcuni fattori di rischio di malattie cardiovascolari.

Gli highlight dei due studi

Reduce-IT

  • Condotto su pazienti con un pregresso infarto oppure diabetici con altri fattori di rischio cardiovascolare, e con livelli di trigliceridi elevati
  • Trattamento con 2 g di icosapent etile (un omega-3) due volte al giorno
  • Riduzione degli infarti fatali e non fatali del 31%; degli ictus fatali e non fatali del 28%
  • Riduzione del rischio di mortalità cardiovascolare del 20%

VITAL

  • Condotto su adulti sani senza storia di malattia cardiovascolare pregressa
  • Trattamento con vitamina D3 e/o omega-3
  • Riduzione del rischio di infarto del miocardio del 28%; del rischio di infarti fatali del 50%
  • Risultati significativamente migliori tra i soggetti che consumavano poco pesce (meno di 1,5 porzioni la settimana)

Bibliografia di riferimento:

  1. Bhatt D L., Steg PG., Miller M., et al., Cardiovascular Risk Reduction with Icosapent Ethyl for Hypertriglyceridemia. N Engl J Med. 2018 Nov 10
  2. Manson JE., Cook NR., Lee IM., et al., Marine n-3 Fatty Acids and prevention of Cardiovascular Disease and Cancer. N Engl J Med. 2018 Nov 10
  3. Marangoni F., Poli A. (a). n-3 fatty acids: functional differences between food intake, oral supplementation and drug treatments. Int J Cardiol. 2013 Dec 20;170 (2 Suppl 1): S12-5.
  4. Marangoni F., Poli A. (b). Clinical pharmacology of n-3 polyunsaturated fatty acids: non-lipidic metabolic and hemodynamic effects in human patients. Atheroscler Suppl. 2013 Aug;14(2): 230-6
  5. https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/nda100326
  6. https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/120727