Non so se sia la stagione, se sia stata la luminosa giornata di sole, se sia la depressione post vacanze natalizie, se sia la voglia di estate ancora lontana, se sia il precoce risveglio ormonale primaverile, fatto sta che nella giornata odierna, la fauna veicolare incontrata in 3 ore di pedalata ha dato il meglio di sé.
In ordine sparso.
-Nonno (presunto) alla guida di un suv con a bordo due (dico due) nipoti seduti negli appositi seggiolini nella parte posteriore del veicolo, sorpassa a velocità sostenuta in curva percorrendo una trafficatissima provinciale, incurante dei mezzi che sopraggiungevano e della riga continua bianca orizzontale.
Nota a margine.
Mi chiedo se il figlio/a, genero, nuora siano a conoscenza di come conduca il veicolo il loro genitore/suocero con a bordo la loro prole.

-Autocarro con cestello telescopico schiva il malcapitato ciclista (il sottoscritto) per soli 3 cm forse anche meno), tanto da far percepire la freddezza della lamiera di acciaio, nonostante abbia la carreggiata completamente libera da poter effettuare il sorpasso con almeno 80 cm (il metro e mezzo richiesto a gran voce dai cicloamatori è un super lusso e una rarità reperibile sulle nostre strade), senza così creare pericolo o fibrillazione atriale.

– Ad un incrocio di una strada trafficata di una città del basso varesotto, una “diversamente giovane” autista di sesso femminile, rimane immobile con la sua utilitaria per diversi secondi seppur il semaforo fosse verde e nonostante le ripetute segnalazioni acustiche degli automobilisti impazientiti in coda, per poi ripartire ondeggiando pericolosamente incurante di ogni altro utente della strada.

– Strada di scorrimento, giovane autista con capigliatura ossigenata e autovettura modaiola, accende segnalatore sinistro, ma svolta a destra costringendo il povero ciclista e un malcapitato pedone, che si accingeva ad attraversare la strada, a una pronta manifestazione di riflessi e di alto equilibrismo per evitare l’investimento quasi certo.

– Autista di non precisata età, riesce a percorrere una doppia curva con lo sguardo completamente incollato al display del “maledetto” smartphone senza neppure accorgersi del sopraggiungere del ciclista a cui si rivolge beffardamente, chiedendo cosa abbia da lamentarsi per aversi dovuto spostare fuori dalla carreggiata ed evitare un scontro frontale

Pensierino della sera: urgente, indispensabile, non procrastinabile, attuare un controllo della suddetta fauna veicolare autoctona e allogena che percorre “selvaggiamente” le strade del nostro Paese per salvaguardare le specie più a rischio di estinzione, quali pedoni, ciclisti e automobilisti disciplinati.
Si celia, ma la situazione è davvero preoccupante e seria visto i dati di morti e feriti della strage “stradale”.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)