La storia insegna.
Siamo in guerra, ormai anche chi era più scettico, lo conferma.
Anche i politicamente corretti hanno compreso la gravità del periodo storico che stiamo vivendo.
L’evidenza dei fatti è inconfutabile, tuttavia , le ideologie dogmatiche non vengono scalfite.
Il regime comunista cinese (perchè di regime comunista si tratta, non scordiamolo mai), che per oltre 2 mesi ha celato la diffusione del virus all’interno dei suoi “sacri confini”, non permettendo alle altre nazioni di adottare misure di chiusura e di attenzione per evitare di essere contagiati, cerca in tutti i modi di riconquistare una certa affidabilità nel contesto internazionale, inviando mezzi e materiali nei Paesi più colpiti dal Covid 19.
Gli ammiratori sempiterni della tigre asiatica, non mancano mai di sottolinearne la profonda generosità, scordandosi totalmente, il “danno” generato dalla chiusura comunicativa dei mesi scorsi.
Una speranza deve permeare le nostre menti in questi giorni di profondo turbamento, angoscia, fatica.
Questa solidarietà sia senza alcun fine recondito, celato, che non nasconda le mai defunte mire espansionistiche della tigre asiatica.
Ci viene in aiuto la storia per mantenere desta la nostra attenzione, l’attenzione dell’Europa, l’attenzione per il futuro imminente e venturo.
E’ bene ricordare lo statista che salvò la libertà e la democrazia nel Vecchio Continente, il secolo scorso, W. Churchill.
Nel maggio del 1940, dopo la disfatta di Dunquerke, non volle accettare la resa del Regno Unito come richiesto spasmodicamente dalle forze di opposizione (anche interne al suo partito, i Tories), le cosiddette “colombe” della pace; i fautori dell’accordo di Monaco del 1938 con cui concessero a Hitler l’annessione di una larga parte della Cecoslovacchia al Terzo Reich (della regione dei Monti Sudeti (regione abitata da una popolazione di origine germanica) con la promessa di non scatenare una guerra, che non fermarono risolutamente e per tempo, i progetti di conquista del dittatore nazista.
“Non si può ragionare con una tigre quando la tua testa è nella sua bocca”.
Così, Sir W. Churchill, esclamò, nel suo famoso discorso in Parlamento del 13 maggio 1940.
Già, una tigre.
Speriamo sia solo una coincidenza faunistica e non storica.
Massimo Puricelli
Castellanza(VA)