Serata Franco-Partenopea al Grenoble di Napoli  mostra e performance

 

“San Gennaro pensaci tu”, “il panaro e i panni stesi nei vicoli”,”lo scippo”, sono solo alcuni degli stereotipi  con cui la  città di Napoli viene conosciuta all’estero e che colpiscono i turisti già prima di mettere piede a Napoli.
Evidentemente l’artista quarantenne  Simon Clavière-Schiele ha provato le stesse sensazioni vivendo in questa meravigliosa città che trae origini da una sirena e ha mescolato il tutto in un sogno onirico mettendo a confronto nelle sue opere il passato e l’attualità, la Napoli bene e l’altra che convive con la prima, il mondo borghese con quello plebeo, i quartieri popolari con quelli signorili.

Inaugurata la mostra Di Lava e di Seta

Laurent Burin Des Roziers, Simon Clavière-Schiele e Luisa Passerotti

Nella mostra “Di Lava e di Seta” inaugurata nei giorni scorsi presso il  Palazzo Grenoble di Napoli in Via Crispi, sono esposte 16 opere consistenti in quadrati di seta dedicate all’anima napoletana.
Questi saranno esposti nella galleria dell’Institut français  Sala Noir & Blanc fino a 6 luglio, saranno anche l’oggetto di un’installazione che consiste in fili tesi sopra la via Francesco Crispi, tra il Palazzo Grenoble e l’edificio adiacente della Villa Ruffo : l’idea è di presentarli come se fossero dei panni stesi.

Ho avuto modo di studiare all’Accademia di Belle Arti di Venezia e a quella di Napoli  – ha riferito Simon Clavière-Schiele  nel corso della presentazione – ho iniziato a lavorare come graphic designer freelance per società francesi come Universal o France Televisions.
Ho avuto l’idea di questa mostra per celebrare questa città senza censure e senza ridurre il tutto ad una cosa folcloristica e senza trasformare in  un cliché. Usare la seta, che è un tessuto costoso e bello da toccare è un simbolo. La via della seta è una realtà che esiste in tanti paesi, che consente di raccontare qualcosa di più profondo al di là dei foulard che sono solo ornamentali.
Mettere un filo dove non c’era mai stato rappresenta un legame dell’amicizia fra Napoli e la Francia. E’ così bello scoprire l’amicizia, il motivo che mi ha spinto a fare questa mostra è la bellezza, dove tanti amici mi fanno sentire a casa
”.Inaugurata la mostra Di Lava e di Seta

 

Possiamo dire che la contaminazione fra mondi diversi ma paralleli è quanto scaturisce dalla vista delle opere, dove l’iconografia classica viene accostata ad immagini come quelle descritte dal Palizzi, riferisce nel suo intervento Luisa Passerotti, direttore editoriale della casa editrice Barometz che ha curato il catalogo.
Quindi un racconto con tante caratteristiche che attraverso l’arte consente di superare le tante difficoltà , l’ Institut français di Napoli crea un ponte fra Napoli e la Francia con un arricchimento per tutti.  Come ha dal suo canto ribadito il Console Generale di Francia a Napoli, Laurent Burin Des Roziers, che ha presentato l’artista.
E allora ben venga il “panaro” a Piazza dei Martiri dove non c’è mai stato, come ha detto Simon Clavière-Schiele: “ si viene a creare così un panaro sociale fra la Napoli popolare e la Napoli bene”.

 

Harry di Prisco