Dimezza mortalità e rischio di ictus invalidante a 12 mesi. I risultati emergono da un’analisi dei dati dello studio PARTNER II, pubblicato ad aprile sul New England Journal of Medicine, presentata in occasione del simposio “TAVI Today” a Milano

La TAVI, l’intervento per sostituire, in caso di stenosi aortica, la valvola aortica degenerata per via transcatetere, dall’inguine o attraverso la punta del cuore, senza ricorrere a un intervento di cardiochirurgia a cuore aperto, non sarà più riservata ai soli pazienti inoperabili o a rischio operatorio troppo elevato. Lo ha stabilito nelle scorse settimane la concessione, sulla base dei dati emersi dagli studi scientifici, del marchio CE alla valvola SAPIEN 3 di Edwards Lifesciences, per l’indicazione all’impiego anche nei pazienti a cosiddetto rischio intermedio, per i quali sarebbe possibile intervenire con entrambi gli approcci.
L’impianto per via transcatetere della valvola SAPIEN 3, in pazienti con stenosi aortica grave e sintomatica a rischio intermedio, dimezza rispetto all’intervento cardiochirurgico – da 16,6% a 8,4% – l’endpoint combinato di mortalità e rischio di un ictus invalidante. Inoltre, riduce la mortalità per tutte le cause (TAVI: 7,4%; chirurgia: 13,3%) e l’insorgenza di ictus (TAVI: 4,6%; chirurgia: 8,2%). I dati derivano da analisi successive dello studio PARTNER II, pubblicato la scorsa primavera sul New England Journal of Medicine e su Lancet1.
Le conclusioni sono state presentate oggi al simposio “TAVI Today”, organizzato a Milano da Edwards Lifesciences. “Si tratta di un fatto molto significativo per  la qualità e l’innovazione delle cure offerte in Italia, oltre che per i pazienti con stenosi aortica. L’estensione dell’indicazione al paziente a rischio intermedio permetterà di garantire un trattamento efficace e sicuro a un maggior numero di persone che soffrono di questa grave malattia; questo garantirà cure sempre più appropriate e meno invasive, permettendo un rapidissimo recupero funzionale con la pronta ripresa delle normali attività quotidiane per i nostri pazienti”, ha commentato Giuseppe Musumeci, Presidente GISE-Società italiana di cardiologia interventistica.
Edwards Lifesciences
Edwards Lifesciences, con sede a Irvine, California, è leader mondiale nel trattamento delle malattie strutturali delle valvole cardiache, nel monitoraggio chirurgico e nella terapia intensiva. Dedicata a sviluppare soluzioni innovative per la cura dei pazienti, collabora con la comunità medica e scientifica per salvare vite e migliorare la qualità di vita.
Per informazioni: www.Edwards.com; Twitter @EdwardsLifesci.